Michelangelo Buonarroti: breve biografia e opere in 10 punti
Un genio del Rinascimento che capace di creare capolavori come il David, la Pietà Vaticana, gli affreschi della Cappella Sistina. Li raccontiamo in due minuti.
Le biografie dei grandi artisti riassunte in 10 punti
Un genio del Rinascimento che capace di creare capolavori come il David, la Pietà Vaticana, gli affreschi della Cappella Sistina. Li raccontiamo in due minuti.
Il genio del Rinascimento raccontato in due minuti: dal David alla Cappella Sistina, fino alla sfida con Leonardo.
Michelangelo, Leonardo e Raffaello: lascia sgomenti pensare che questi tre immensi artisti vissero nella stessa città, negli stessi anni, seppur con età diverse. Lascia sgomenti pensare che quei pochi decenni che hanno segnato l’apice del Rinascimento ci hanno lasciato in eredità capolavori capaci di scavalcare i secoli, influenzando per sempre in mondo dell’arte.
Pensate che per quasi un secolo, gli artisti che seguirono mutarono completamente il loro approccio all’arte, prendendo spunto dalle opere dei tre immortali, considerate esempi di perfezione assoluta.
Lascia sgomenti pensare che Michelangelo e Leonardo spesso litigavano, che Raffaello chiedeva consigli a Michelangelo e che tutti e tre, dopo tutto, oltre che artisti immortali erano persone. Per questo adoro raccontarvi le loro storie.
1. Michelangelo Buonarroti (Caprese, 1475 – Roma, 1564) è considerato uno dei più grandi artisti di sempre. Le sue opere influenzeranno a tal punto l’arte italiana da creare una scuola a cui si ispireranno gli artisti successivi, che prende il nome di “Manierismo” (“alla maniera di…”).
2. Michelangelo nacque a Caprese (provincia di Arezzo) da una famiglia di nobili fiorentini ormai in declino. A dodici anni approdò alla bottega di Domenico Ghirlandaio, uno dei più importanti artisti fiorentini dell’epoca.
3. Completò la sua formazione presso il giardino di San Marco, un’accademia di giovani artisti, sostenuta economicamente da Lorenzo il Magnifico. Le opere di Michelangelo colpirono così nel profondo il signore di Firenze che decise di ospitare l’artista nel palazzo di via Larga, residenza della famiglia Medici.
4. Lorenzo il Magnifico, il cardinale Jacopo Galli, papa Alessandro VI, papa Giulio II: Michelangelo in vita poté godere dell’appoggio di molti influenti mecenati, ma ciò nonostante dimostrò una forte indipendenza creativa, realizzando spesso opere che non erano destinate ad alcun committente per essere vendute a chi ne fosse interessato, cosa assolutamente innovativa per l’epoca.
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5. Michelangelo non aveva un buon carattere, un giorno fece infuriare a tal punto lo scultore Pietro Torrigiano che reagì colpendolo violentemente con un pugno, compromettendo così irrimediabilmente la fisionomia del volto dell’artista.
In un’altra circostanza, di fronte a un cliente (Agnolo Doni) che cercava di pagare meno il dipinto che gli aveva commissionato, Michelangelo perse la pazienza e si riprese indietro la sua opera obbligando l’avaro committente a dover pagare il doppio della somma pattuita per riaverla indietro. Il cliente, a malincuore, pagò.
6. L’arte scultorea di Michelangelo è indissolubilmente legata al candore del marmo di Carrara. L’artista osservando il blocco di marmo vedeva all’interno una figura imprigionata che solo lui era capace di liberare e rendere visibile al mondo sottraendo con lo scalpello la materia in eccesso.
Nacquero così capolavori come la splendida Pietà Vaticana, la sua prima opera in marmo, realizzata quando l’artista aveva solo 23 anni.
7. Restando in tema, non dobbiamo dimenticare che Michelangelo è l’autore di quella che viene considerata la scultura più famosa al mondo: stiamo parlando del David (realizzato tra il 1501 e il 1504).
IN QUESTO ARTICOLO TROVI LE 10 OPERE TOP DEL RINASCIMENTO
All’epoca nacque una discussione sulla collocazione dell’opera. Si istituì persino un comitato per decidere dove porla. Era guidato da Leonardo che proponeva di porre il David sotto la loggia dei Lanzi, al coperto e protetta; Michelangelo voleva invece che la statua fosse collocata ai piedi di Palazzo Vecchio, dove avrebbe goduto di maggiore visibilità. Come sappiamo, fu Michelangelo ad avere la meglio.
Oggi l’opera di trova presso le Gallerie dell’Accademia, a Firenze. Ai piedi di Palazzo della Signoria è invece possibile ammirare una copia dell’opera.
8. Che tra Leonardo e Michelangelo ci fosse rivalità (e rispetto) non è un mistero. Nel 1504 venne commissionato all’artista un affresco su una parete della Sala Grande del Consiglio di Palazzo Vecchio che doveva celebrare la vittoria ottenuta dai fiorentini nella battaglia di Cascina. Nella stessa sala, la parete a lato di quella su cui doveva lavorare Michelangelo venne invece affidata a Leonardo che la usò per dipingere la famosa Battaglia di Anghiari. Questo incarico fu visto dai contemporanei come una vera e propria sfida tra i due artisti.
9. Parlando di pittura non bisogna dimenticare che Michelangelo è l’autore degli affreschi sulla volta Cappella Sistina a Città del Vaticano (eseguiti tra il 1508 e il 1512), capolavoro di proporzioni colossali che da solo riesce a fornire “un’idea completa di ciò che un uomo è capace di raggiungere”, parafrasando le parole del poeta tedesco Goethe.
10. Oltre ad essere un grande scultore e pittore, Michelangelo è stato anche un importante architetto. Era ormai settantenne (1546) quando assunse l’incarico di dirigere i lavori per la monumentale Basilica di San Pietro in Vaticano.
QUI TROVI L’ARTICOLO SULLE OPERE PRINCIPALI DI MICHELANGELO
“Si dipinge col cervello et non con le mani.” (Michelangelo Buonarroti – Lettere)
Entrando nella Cappella Sistina di Michelangelo, sopra il Giudizio, speculare all’Innalzamento del serpente di rame, da parte di Mosè, vi è dipinta la crocifissione di Aman, primo ministro persiano che voleva uccidere gli ebrei e poi a morire sarà lui. (cfr. Libro di Ester). Unica croce presente negli affreschi. Fa si che abbiamo una promessa (la croce di Cristo), sotto forma di minaccia. Aman protagonista negativo del carnevale ebraico, negli affreschi di Michelangelo assomiglia al Gesù giudice del Giudizio Universale. Ma in questo caso la somiglianza a cui si alluderebbe non sarebbe fisica, (come invece avrebbero avuto Gesù, Leonardo da Vinci e Michelangelo verso il termine della loro vita), ma funzionale. Il genio di Michelangelo, gli ha permesso un fantastico viaggio nel tempo: avrebbe visto la morte di Gesù in croce, mentre assumeva anche il ruolo di Aman, (anticipando di 4 secoli l’ipotesi simile dell’antropologo Frazer di inizio 900). In un carnevale si perde la cognizione di quello che si fa. Tanto che Gesù sulla croce esclamò: “Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34). Gesù amando tutti sarebbe sceso il più in basso possibile per non tralasciare nessuno. Cfr. ebook/book. Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.
Grazie a te, Massimo, per questa interessantissima descrizione che arricchisce il fascino di quest’opera immortale. Scoprire qualcosa di più di un capolavoro è come aggiungere altri tasselli all’esperienza visiva, in modo da coinvolgere mente e intuizione, oltre che occhio e cuore. Questo dettaglio di cui scrivi sinceramente non lo conoscevo e ti ringrazio per averlo condiviso. Buona giornata!
molto interessante. Ho imparato moltissime cose 🙂
Grazie, Francesco! È stata una bella sfida raccontare Michelangelo in due minuti. 😉
grazie veramente !!! ho preso 9 per la mia ricerca!! questo sito mi e’ stato davvero utile
Sono felicissimo per il successo della tua ricerca ma sono convinto che il merito sia tutto tuo, il mio blog ti ha solo un po’ aiutato. 😉 Un caro saluto e buon pomeriggio!
Che grave errore dimenticare di inserire nell’Olimpo dell’Arte rinascimentale il primo dei grandi di fine secolo ed inizio del successivo: Donato Bramante.
Buongiorno Giorgio! In effetti manca il grande Bramante, insieme a tanti altri artisti di cui vorrei raccontare la storia, come ad esempio Cimabue, Masaccio, il Perugino, Paolo Uccello (solo per citarne alcuni). Purtroppo non ho molto tempo per gestire il blog, quindi ci metterò un po’, ma piano piano scriverò anche la loro storia. 🙂
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bravo,bella biografia molto utile ed è scritta molto bene
complimenti.
Grazie, Giovanni! 🙂