Joan Miró: breve biografia e opere principali in 10 punti
In due minuti vi raccontiamo la vita dell’artista spagnolo Jean Mirò, insieme ad una breve descrizione del suo stile artistico e delle sue opere principali.
Le biografie dei grandi artisti riassunte in 10 punti
In due minuti vi raccontiamo la vita dell’artista spagnolo Jean Mirò, insieme ad una breve descrizione del suo stile artistico e delle sue opere principali.
In due minuti vi raccontiamo la vita del maestro del surrealismo, della sua “Stella mattutina” e delle altre opere dall’aspetto onirico e allucinatorio.
Le opere di Joan Miró non sono semplici immagini, ma sensazioni, emozioni immediate e suggestioni. Nelle opere di Miró c’è tutta l’energia del mar Mediterraneo, visto con lo sguardo di un “innocente col sorriso sulle labbra che passeggia nel giardino dei suoi sogni”, come scrisse di lui Jacques Prevert.
Quella che vi raccontiamo è la vita di un ragazzo che era destinato a fare l’impiegato, è la vita di un uomo che si è sempre trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, in un Europa di fascismi. È la vita di un artista eclettico che ha usato ogni mezzo per raccontare il suo mondo.
1. Pittore, scultore e ceramista, Joan Miró (Barcellona, 1893 – Palma di Maiorca, 1983) è uno dei più importanti artisti spagnoli di sempre, eppure da giovane non sembrava questo il suo destino. Quando era ragazzo infatti, la famiglia lo convince a studiare economia per lavorare come contabile in una drogheria. Sarà un esaurimento nervoso all’età di 18 anni a fargli cambiare vita.
2. A 27 anni (1920) Miró si trasferisce a Parigi. Lì conosce Picasso e frequenta il circolo dada di Tristan Tzara; questi eventi giocheranno un ruolo chiave nel suo percorso di formazione artistica.
3. Torna a Barcellona dodici anni dopo ma allo scoppio della Guerra Civile Spagnola è costretto a fuggire a Parigi. Nel 1940 però la capitale francese viene invasa dalle truppe naziste, così Miró è costretto ancora a fuggire. Tornerà in Spagna, per andare a vivere nei luoghi a lui più cari, la campagna catalana e l’isola di Maiorca.
4. Durante la Guerra Civile Spagnola si unisce alla causa dei Repubblicani, raccogliendo fondi per loro. All’Esposizione internazionale di Parigi del 1937, Miró dà il suo contributo all’allestimento del padiglione della Spagna Repubblicana col suo enorme murales El segador (simbolo dell’identità catalana).
5. È considerato il più fervente esponente del surrealismo, ha infatti palesato il suo disprezzo per la pittura convenzionale dichiarando che andrebbe “stuprata, uccisa e assassinata”. La realtà per Miró è un punto di partenza, mai di arrivo.
6. Le opere di Miró conservano un aspetto onirico e allucinatorio grazie all’impiego di colori forti e decisi come il giallo, il nero, il rosso o il blu. È fatta di forme essenziali, come se l’artista spogliasse il soggetto di tutto ciò che è superfluo.
7. Le sue opere principali sono la Dona i ocell (1983 – sopra) al parco Joan Mirò di Barcellona, Femme (1981), L’etoile matinal (Stella mattutina – a fondo pagina) che fa parte della serie “Costellazioni” (1939-1941) o il murales Sole e Luna (Walls of the Sun and the Moon) realizzato nel 1958 per il palazzo dell’Unesco.
8. Grande sperimentatore e artista eclettico, Miró usa ogni tipo di materiale come base per i suoi lavori: tele, cartoni, masonite, pezzi di ferro: tutto ha dignità per divenire opera d’arte. La sua creatività non si esprime solo attraverso la tecnica del dipinto ma anche per mezzo di collage, sculture, monumenti, litografie, ceramiche, scenografie, arazzi ecc.
9. Una delle sue opere più famose, il celebre Arazzo del World Trade Center è andata perduta nel disastro dell’11 settembre.
10. Il governo portoghese per fare fronte alla crisi nel febbraio 2014 ha messo all’asta circa un’ottantina di opere di Miró acquistate nel 2006 dal Banco Portogues de Negocios, fallito e nazionalizzato. La decisione ha suscitato enormi polemiche in Portogallo.
“Sono le cose più semplici a darmi delle idee. Un piatto in cui il contadino mangia la sua minestra, l’amo molto più dei piatti ridicolmente preziosi dei ricchi” (Joan Miró)
sempre entusiasmante
Concordo. Le opere di Mirò hanno la capacità di trasmettere, con pochi tratti, l’energia di una brezza estiva. Buona serata!
Non ho mai capito Mirò non mi emoziona non la trovo arte quando per giustificare i propri limiti si dissacra
l’arte classica
Ciao Simone, capisco il tuo punto di vista però devi considerare l’epoca in cui Mirò realizzò le sue opere. Negli anni Trenta-Quaranta del Novecento, dissacrare i classici non era così scontato come avviene invece oggi. Diciamo che era un’importante presa di posizione, che a quei tempi aveva un valore perché apriva ad un modo completamente nuovo di fare arte. Certo anche secondo me le sue dichiarazioni riguardo l’arte convenzionale sembrano oggi piuttosto violente, ma probabilmente era un modo per dare uno scossone all’establishment intellettuale e spingerlo a schierarsi. Ho apprezzato il tuo commento, perché hai espresso il tuo parere soggettivo di fronte alle opere di un artista. Credo che l’arte sia fatta anche di questo, piacere o dispiacere immediato, che non dipende da quanto studiato sui libri, ma dall’influsso che l’opera esercita su di noi.
bella risposta , saggia direi .
ciao simone e complimenti per il tuo lavoro prezioso e
preciso.
roberto