Giovanni Boldini: breve biografia e opere principali in 10 punti
In due minuti vi raccontiamo la storia del pittore Giovanni Boldini, e dei bellissimi ritratti delle donne della Belle Epoque.
Le biografie dei grandi artisti riassunte in 10 punti
In due minuti vi raccontiamo la storia del pittore Giovanni Boldini, e dei bellissimi ritratti delle donne della Belle Epoque.
In due minuti vi raccontiamo la storia del pittore Giovanni Boldini, e dei bellissimi ritratti delle donne della Belle Epoque.
La vanità è comunemente considerata un difetto, eppure, se non ci fosse molti capolavori del passato non sarebbero mai esistiti e la nostra capacità di immaginare il tempo che fu non avrebbe avuto materia per sognare. È così per le donne di Giovanni Boldini: bellissime, eleganti, estremamente vanitose, pronte a consegnarsi all’immortalità, donata dalle abili mani del pittore ferrarese.
Boldini non si limitava a ritrarre le donne, catturandone la bellezza per soddisfare i committenti, faceva qualcosa di più, riuscendo a cogliere in ognuna di loro un tratto distintivo, qualcosa che le rendesse uniche, perché anche la più fulgida bellezza, senza la sua unicità, non è che mero esercizio di stile.
E poi Boldini ha un altro merito. Se de Touolouse-Lautrec ha raccontato le notti sfrenate della Belle Epoque, in qui il profumo da donna si mischiava all’odore del sudore e a quello dell’assenzio, Boldini è riuscito a raccontarci il lato più elegante dell’Europa a cavallo tra Ottocento e Novecento: salottiera, effimera, estremamente vanitosa. Appunto.
1. Giovanni Boldini (Ferrara 1842 – Parigi 1931) è stato un pittore italiano. È celebre per i suoi ritratti con cui ha reso immortali le donne più in voga della Parigi di fine Ottocento. Grazie al suo stile elegante e alle sue pennellate delicate, Boldini è riuscito a cogliere nei suoi dipinti il fascino vaporoso, la vitalità e il romanticismo della Belle Epoque.
2. Giovanni Boldini riesce a mettersi in luce grazie al suo talento fin da ragazzino, quando si specializza nel riprodurre alcuni dipinti di Raffaello. A sedici anni perfeziona la sua tecnica frequentando i corsi di pittura di Girolamo Domenichini a Ferrara.
3. Il passaggio chiave per la sua carriera di artista lo compie nel 1862 quando si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nella città toscana frequenta il celebre Caffè Michelangelo, meta degli artisti cittadini e così entra in contatto con i Macchiaioli, il gruppo di artisti che nell’Ottocento sfidò l’establishment culturale per innovare la pittura in Italia.
4. Il 1867 è un anno fondamentale per Giovanni Boldini. Il pittore si trasferisce a Parigi per ammirare l’Exposition Universelle ad ha l’occasione di vedere dal vivo le opere di Courbet, rimanendo affascinato dalla capacità del pittore francese di riprodurre la realtà. Nel suo soggiorno in Francia conoscerà anche i pittori impressionisti Édouard Manet, Alfred Sisley ed Edgar Degas.
5. A ventotto anni (1870) si trasferisce a Londra, grazie all’amico William Cornwallis-West che gli mette a disposizione un attrezzatissimo studio al centro della città, in una zona ben frequentata dagli aristocratici londinesi. L’esperienza inglese aiuterà Boldini ad entrare nei salotti buoni europei fino a diventare uno dei ritrattisti più richiesti.
6. L’avventura in terra britannica dura un solo anno. Già nel 1871 Boldini è a Firenze per poi trasferirsi definitivamente a Parigi dal 1872.
Ormai è un artista affermato, conteso dagli aristocratici ma soprattutto dalle nobildonne dell’epoca che, oltre a posare per il “piccolo” artista italiano, spesso ne diventano amanti, come accade con la bella contessa Gabrielle de Rasty ritratta in pose più o meno provocanti.
7. Una delle opere più interessanti di Giovanni Boldini è sicuramente il ritratto di Luisa Casati Stampa, realizzato nel 1908. È uno dei dipinti più celebri della “Divina marchesa”, interprete perfetta dell’eleganza, della mondanità e dell’eccentrica follia della Belle Epoque.
8. Oltre che splendide donne, Giovanni Boldini ritrasse anche passanti in strada, avventori nei caffè e celebrità dell’epoca come il compositore italiano Giuseppe Verdi, immortalato in un dipinto del 1886.
9. Con la fine della Belle Epoque e i mutamenti sociali che sfociarono nel Primo conflitto mondiale l’attività artistica di Boldini fu meno intensa ma non mancarono i riconoscimenti.
Nel 1919 l’artista venne infatti insignito della Légion d’honneur e del titolo di grande ufficiale della Corona d’Italia, nonostante si fosse ritirato dall’attività artistica due anni prima, a causa di un grave e improvviso abbassamento della vista.
10. Dopo la morte, giunta quando l’artista aveva ottantanove anni, il nome di Boldini venne dimenticato, come se la sua arte fosse stata frutto di una moda passeggera.
Venne riscoperto all’inizio degli anni Sessanta, quando gli fu riconosciuto il suo ruolo nella storia dell’arte italiana grazie allo stile delle sue pennellate che divenne fonte di ispirazione per gli artisti futuristi.
“Giovanni Boldini”
Alla Reggia di Venaria (Torino)
dal 29 luglio 2017 al 28 gennaio 2018
Maggiori info: La mostra di Boldini a Torino
Ciao!
Piacere di leggere….
Sono stata venerdì scorso alla mostra da hayez a boldini, che io amo come tutte le sue donne amavano lui, ed è stata una serata di qualità
Grazie per il tuo articolo interessante che passava tra i miei blog segnalando il tuo.
Buona giornata!⭕
Grazie a te per il commento! Purtroppo non ho ancora avuto il piacere di vedere la mostra di Brescia ma conto di riuscirci. Del resto credo ne valga la pena, credo che Hayez e Boldini siano capaci di creare su tela un immaginario elegantemente romantico, forse irreale nella sua perfezione ma non per questo meno interessante. Grazie per la tua visita, buona giornata a te! 🙂
Ah caspita, sei fortunato a poterti spostare così facilmente! Bene!
È un percorso di vari pittori dell’epoca, appunto da Hayez a Boldini, macchiaioli inclusi.
Ne vale la pena sì!!!
Grazie a te Marco
ciao Marco,
bello da leggere questo sunto su Boldini, si sente tutta tua la passione per l’arte.
Consiglio la mostra di Brescia, non è grandissima (il che dal mio punto di vista è un bene), e raccoglie molte opere appartenenti a collezioni private, quindi assai difficili da vedere.
in più il palazzo che la ospita è proprio di fronte al Tempio Capitolino, il più importante complesso di rovine romane dell’Italia settentrionale. Anche solo buttargli uno sguardo passando da via Musei, soprattutto per chi non lo avesse mai visto, è davvero una bellezza.
(un po di orgoglio bresciano…)
ciao!
alessia
Grazie per il consiglio, Alessia! Ho visto sul sito ufficiale che la mostra dura fino all’11 giugno, cercherò di farci un salto, da Trento sta a un paio d’ore. Contavo di andarci da tempo ma il tempo fugge senza che riesca a stargli dietro. In ogni caso, mostra o no, quando andrò a Brescia, farò subito tappa al Tempio Capitolino. 😉 Buona giornata!
Grazie dell’informazione, mi piacerebbe molto visitare la mostra su Boldini presso la reggia di Venaria.
Secondo me ne vale davvero la pena: vedere le opere di Boldini nella bellissima Reggia di Venaria deve essere un’esperienza fuori dal tempo. 😉 Buon pomeriggio!
Commento….!!!! Quello che era in verità….!!!
Un genio del colore e della scelta del pennello…!!!
Quelli che danno delle informazioni fasulle non hanno mai preso in mano un pennello se non quello per ravvivare un vecchio mobile di casa.
E allora state zitti ci fate più bella figura…!!!
Un furbacchione del tratto.
Preso spesso dai fumi dell’assenzio.
Poche pennellate con numeri alti e poca voglia di rifinitura.
Ho avuto modo di visitare il poco conosciuto museo Boldini Macchiaioli di Pistoia e sono rimasto affascinato da questo pittore. Giovanni Boldini era veramente un genio
Non sono mai stato al museo Boldini Macchiaioli di Pistoia, vorrà dire che dovrò colmare questa mia lacuna. 😉 Credo che Boldini sia stato bravissimo nel cogliere lo spirito del suo tempo: elegante, un po’ vanitoso, intriso di una romantica malinconia.