In due minuti vi raccontiamo del cubismo, dei suoi fondatori Picasso e Braque, e delle sue opere.
Le persone normali, quando scorgono un limite vedono la fine di qualcosa. Ragionamento semplice e lineare. Poi ci sono i geni, che in un limite ci vedono una nuova idea. Rivoluzionaria. Perché è quello che serve per oltrepassare i limiti: la rivoluzione. Che ci costringe a pensare in un modo dirompente.
Il cubismo nasce proprio come il superamento di un limite: quello delle due dimensioni imposte dalla tela. E nasce con due artisti, Picasso e Braque, che all’inizio del Novecento cominciarono a cercare un modo per andare oltre, per mostrare la realtà da tutte le prospettive attraverso cui l’occhio umano può osservarla. Simultaneamente.
Il risultato? Dipinti apparentemente strani, forse difficili da comprendere, ma che hanno aperto la strada ad un nuovo modo di fare arte. Perché quando si oltrepassa un limite si arriva sempre in un luogo nuovo, ancora da esplorare.
IL CUBISMO: PROTAGONISTI E OPERE RIASSUNTI IN DUE MINUTI (DI ARTE)
1. Il cubismo è un movimento artistico nato in Francia agli inizi del Novecento (1907), per iniziativa di artisti come Pablo Picasso e Georges Braque. È stato un movimento dirompente perché ribaltava l’idea secondo cui l’arte dovesse riprodurre fedelmente la natura, e metteva al primo posto il modo in cui l’artista percepiva la realtà.
2. La sfida del Cubismo quindi era riportare la visione tridimensionale dell’occhio umano su un mezzo bidimensionale come la tela.
Per far questo gli artisti cubisti scomponevano il soggetto nelle diverse prospettive da cui poteva essere osservato, e le riportavano tutte sulla tela, in modo da dare allo spettatore una visione simultanea del soggetto. Le immagini venivano a tal punto frammentate e ricostruite che il risultato finale spesso rendeva irriconoscibile il soggetto iniziale, come nell’esempio de Il suonatore di fisarmonica, opera di Picasso del 1911.
3. Si fa risalire la nascita del cubismo al 1907, anno della mostra all’Estaque, presso Marsiglia durante la quale, il critico d’arte Louis Vauxcelles, vedendo un’opera di Georges Braque, dichiarò: "Braque maltratta le forme, riduce tutto, luoghi, figure, case, a schemi geometrici, a cubi."
Come già avvenne in passato con l’impressionismo, gli esponenti del neonato movimento artistico non si offesero, ma anzi decisero di adottare proprio il nome “cubismo” per descrivere il loro modo innovativo di fare arte.
4. I principali esponenti del cubismo sono i giù citati Pablo Picasso e Geroges Braque, pionieri del movimento, a cui si aggiunsero artisti come Robert Delaunay, Marcel Duchamp, Albert Gleizes, Jean Metzinger, Fernand Léger, Juan Gris, Francis Picabia e l’italiano Gino Severini (per citarne alcuni).
5. Prima ancora di Picasso e Braque, le prime forme di arte cubista nascono con le opere del pittore francese Paul Cézanne, che fu tra i primi a rifiutare le tradizionali regole della prospettiva, per mostrare il soggetto ritratto da diversi punti di osservazione.
6. Furono proprio i dipinti di Cézanne, e in particolare Le bagnanti, a ispirare Picasso nella creazione di una delle sue opere più celebri Les demoiselles d’Avignon (1907), che secondo molti critici ha segnato l’inizio dell’età moderna dell’arte e ha dato il via al movimento cubista.
7. Il cubismo si divide in tre fasi distinte (o quattro, se includiamo anche il cubismo orfico). La prima fase è quella del cubismo formativo, a cui appartiene Les demoiselles d’Avignon.
È la fase iniziarle del movimento (1907-1909), in cui gli artisti cubisti si limitano a semplificare geometricamente le forme, tanto che i soggetti appaiono squadrati, con contorni ben netti come, appunto, cubi (o poligoni) posti l’uno di fianco all’altro per formare delle figure.
8. La seconda fase è quella del cubismo analitico (dal 1910 al 1912 circa) in cui gli artisti cubisti cominciano ad analizzare e scomporre il soggetto per poi riassemblarlo sulla tela secondo un ordine diverso da quello tradizionale.
Diversamente dalle opere eseguite nella fase del cubismo formativo, in questa fase diventa difficile per lo spettatore distinguere il soggetto originale dell’opera. Un esempio? L’opera di Braque Violino e Brocca (1910)
9. La terza fase infine è quella del cubismo sintetico, in cui gli artisti cubisti iniziarono ad inserire nelle loro opere un nuovo elemento: il collage. Anche questo con l’obiettivo di superare la bidimensionalità della tela e l’appiattimento dell’immagine.
Inoltre nelle loro opere facevano uso di materiali che esulavano dalla pittura tradizionale, come carta da parati, tessuti, ma anche sabbia e gesso. Questo provocava nello spettatore un effetto spiazzante, che lo portava a chiedersi perché fosse stato scelto quel materiale e non un altro, come è evidente nell’opera di Picasso Natura morta con sedia impagliata (1912), fatta con corda, tela cerata e pittura.
10. Il cubismo è stato fonte di ispirazione per molte altre correnti artistiche, tra cui il suprematismo russo, il vorticismo britannico e il futurismo italiano.
"Bisogna scegliere: una cosa non può essere vera e verosimile nello stesso tempo." - Georges Braque
9 Responses
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