Mostre autunno 2022: le 10 da non perdere in Italia
Max Ernst a Milano, Andy Warhol a Bologna, i Macchiaioli a Pisa e i Futuristi a Padova: ecco le 10 mostre top da visitare nei prossimi mesi
Le biografie dei grandi artisti riassunte in 10 punti
Max Ernst a Milano, Andy Warhol a Bologna, i Macchiaioli a Pisa e i Futuristi a Padova: ecco le 10 mostre top da visitare nei prossimi mesi
Max Ernst a Milano, van Gogh a Roma, Andy Warhol a Bologna, i Macchiaioli a Pisa e i Futuristi a Padova: ecco le 10 mostre top da visitare nei prossimi mesi
AUTUNNO 2022 – Come ogni anno, le più belle città italiane in autunno si vestono di arte , con tante mostre che verrebbe voglia di vederle tutte. Al Palazzo Reale di Milano ci sono le grandi mostre su Max Ernst e Hieronymus Bosch, a Roma c’è il grande Vincent van Gogh, a Bologna c’è la pop art di Andy Warhol, mentre Pisa ospita le opere dei Macchiaioli.
Sceglierne solo 10 è stato difficile, ma sulla pagina Facebook di Due Minuti di Arte troveranno spazio anche altre mostre che sono rimaste fuori da questa classifica. Intanto date un’occhiata alle 10 mostre top dell’autunno in Italia e cominciate a programmare il vostro prossimo viaggio!
Creature fantastiche, mondi misteriosi, universi onirici: a Milano va in scena l’arte surrealista di Max Ernst! È la prima retrospettiva italiana dedicata all’artista tedesco, poi naturalizzato americano e francese.
Oltre 400 opere tra dipinti, sculture, disegni, collages, gioielli e libri illustrati provenienti da musei, fondazioni e collezioni private, in Italia e all’estero, per un viaggio “oltre la pittura”.
Restiamo a Palazzo Reale perché quest’autunno ospita un’altra mostra imperdibile, che racconta il visionario maestro olandese, Hieronymus Bosch, da un punto di vista inedito.
La mostra racconta infatti il successo di Bosch in relazione alle tendenze del collezionismo del tempo e della ricezione artistica da parte del Rinascimento spagnolo e italiano, evidenziando i legami tra l’arte del pittore olandese e quella di artisti come Tiziano, El Greco e Savoldo.
Se Milano ci stupisce con Ernst e Bosch, Roma ci regala un’altra grandissima mostra: alla vigilia dei 170 anni dalla sua nascita, dall’8 ottobre 2022 Palazzo Bonaparte ospita la grande e più attesa mostra dell’anno dedicata al genio di Van Gogh. Attraverso le sue opere più celebri – tra le quali il suo famosissimo Autoritratto (1887) – la mostra la storia del maestro olandese.
In mostra 50 opere, provenienti dal prestigioso Museo Kröller Müller di Otterlo – che custodisce uno dei più grandi patrimoni delle opere di Van Gogh. Arricchiscono il percorso espositivo le testimonianze biografiche, che aiutano a ricostruire la vicenda umana e artistica dell’artista.
Un percorso espositivo dal filo conduttore cronologico e che fa riferimento ai periodi e ai luoghi dove il pittore visse: da quello olandese, al soggiorno parigino, a quello ad Arles, fino a St. Remy e Auvers-Sur-Oise, dove mise fine alla sua tormentata vita.
QUI TROVI L’ARTICOLO SU 10 CURIOSITÀ CHE RIGUARDANO VINCENT VAN GOGH
Un’altra grande mostra, questa volta in coda all’autunno, che vi porta nel cuore delle montagne: a Rovereto, in Trentino. Continua il dialogo del Mart tra i grandi del passato e l’influsso che hanno avuto sull’arte contemporanea.
Dopo Caravaggio, Botticelli e Canova il Mart analizza l’eredità di Giotto su artisti del Novecento italiani come Carlo Carrà, Mario Sironi, Arturo Martini, Giorgio Morandi, Lucio Fontana e artisti internazionali come Henri Matisse, Yves Klein o Mark Rothko.
Restiamo in Trentino per un’altra mostra, questa volta a Trento. Le sale affrescate di Palazzo delle Albere ospitano quest’estate oltre 100 opere di Banksy, tra cui alcuni dipinti, serigrafie, numerosi stencil, alcuni oggetti installativi e memorabilia.
Approfondendo la riflessione sull’arte urbana di Banksy attraverso una prospettiva accademica, la mostra di Trento apre sull’artista una visuale inedita, applicando al misterioso artista britannico lo stesso metodo di ricerca usato per studiare i grandi del Rinascimento. Bansky, in un certo senso, diventa “un classico dell’arte”.
Palazzo Ducale quest’autunno ospita una grande mostra per raccontare la grandezza di Peter Paul Rubens e il suo rapporto con la città. Il maestro fiammingo soggiornò in diverse occasioni a Genova tra il 1600 e il 1607, intrattenendo rapporti diretti e in alcuni casi molto stretti con i più ricchi e influenti aristocratici della città.
All’interno della mostra spiccano oltre venti dipinti di Rubens, provenienti da musei e collezioni europee e italiane, tra cui il famoso Autoritratto dell’artista da giovane. L’opera, che mostra un Rubens all’incirca ventisettenne, verrà esposta per la prima volta in Italia, in occasione della mostra.
Una mostra che racconta la società e la cultura americana attraverso l’occhio di uno del padre della Pop Art. Brand di uso quotidiano che diventano opere d’arte e icone dello spettacolo “trattati” come prodotti di consumo che Warhol riesce a rivestire di quell’“aurea” che ammanta le opere d’arte più iconiche.
La mostra è suddivisa in 6 sezioni tematiche, a partire dal ritratto biografico del grande artista newyorkese. 150 opere tra disegni, incisioni, serigrafie, sculture e postcards. Un viaggio incalzante nell’eccentrico mondo di Warhol, l’icona pop per eccellenza.
Restiamo a Padova per un’altra mostra da vedere quest’autunno, che racconta le origini del Futurismo in modo inedito, indagando sui presupposti culturali e figurativi, sulle radici, sulle diverse anime e sui molti temi che hanno concorso prima alla nascita e poi alla deflagrazione dei questo movimento artistico e culturale.
A Palazzo Zabarella oltre 100 opere, tutte appartenenti a un arco cronologico piuttosto ristretto, dal 1910, anno di fondazione del movimento in ambito pittorico, al 1915, quando la pubblicazione del Manifesto della Ricostruzione Futurista dell’Universo e l’ingresso in guerra dell’Italia tracciarono un netto spartiacque nelle ricerche artistiche del movimento.
Se a Padova vanno in scena i colori dinamici dei maestri del futurismo, a Pisa ci sono le pitture “a macchia “ di Fattori, Borrani, Lega e tanti altri artisti che nella seconda metà del XIX secolo diedero vita al gruppo dei Macchiaioli.
L’esposizione a Palazzo Blu, articolata in 11 sezioni, racconta dunque l’eccitante avventura di questo gruppo di giovani pittori progressisti, toscani e non, che – desiderosi di prendere le distanze dall’istituzione accademica nella quale si erano formati, giunsero in breve tempo a scrivere una delle più poetiche e audaci pagine della storia dell’arte non solo italiana.
La mostra, attraverso oltre 40 capolavori fra dipinti, opere su carta e sculture, racconta l’affascinante viaggio dell’arte astratta dalla sua nascita al nostro contemporaneo. Non a casa “Punto, linea, superficie” è il titolo di un famoso saggio di Wassily Kandinsky che pone le basi della moderna teoria dell’arte.
In mostra, con Kandinsky, le opere di Paul Klee, Lyonel Feininger, Victor Brauner, Joan Mirò, Antoni Tàpies, Emilio Vedova, Eduardo Chillida e altri importanti artisti del Novecento.
Una ricca retrospettiva su uno dei più grandi fotografi del Novecento, autore di alcune delle foto più iconiche del secolo passato. In mostra circa 130 fotografie selezionate dagli archivi dell’agenzia Magnum Photos: una combinazione di scatti emblematici dell’opera di Capa e immagini apparse più raramente, sviluppate appositamente per l’esposizione.
La mostra racconta il ruolo di Capa come testimone storico di alcuni degli eventi chiave del Novecento: non solo foto di guerra (che hanno forgiato la leggenda di Capa), ma anche immagini meno spettacolari, capaci di raccontare con estrema sensibilità gli esseri umani, la loro natura e la loro personalità.